L’Ahmad Bin Ali Stadium: lo stadio coperto da ItalMesh si trova a 20 chilometri da Doha
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I pannelli triangolari in alluminio che ricoprono l’Ahmad Bin Ali Stadium, s’illuminano color fuoco quando il sole tramonta sul deserto del Qatar. Quello di All Rayyan, a 20 chilometri ad Ovest dalla città di Doha, è uno degli otto stadi convertiti per i Mondiali di calcio in corso nell’emirato. I 9mila mq di lamiera in rete stirata verniciata a polvere che abbracciano la struttura simulando le dune di sabbia ed i rivestimenti di tutte le centrali elettriche che alimentano lo stadio, arrivano dall’Italia e a realizzarli è stata la ItalMesh di Montirone.
Il gruppo creato nella prima metà degli anni Ottanta dai coniugi Andrea Baronchelli e Daniela Arrigoni conta oggi una sessantina di addetti distribuiti su due società: accanto alla ItalMesh c’è infatti la Verincolor (sempre a Montirone) che ralizza verniciature industriali. «Il nostro è un prodotto al 100% made in Italy: tutto viene realizzato nel nostro "magnifico principato" di Montirone - confida con orgoglio l’ad Luca Baronchelli affiancato dalla sorella Giulia che è invece responsabile della Verincolor -. Il progetto per la conversione dello stadio dei Mondiali in Qatar risale a tre anni fa, l’inaugurazione è avvenuta nel dicembre 2020».
ItalMesh è oggi uno dei player mondiali nella realizzazione di progetti architettonici con l’utilizzo di reti metalliche stirate e pannelli forati. Il gruppo - presieduto da Daniela Arrigoni - ha sede in via Artigianale 65, e ogni anno produce quasi 200mila metri quadrati di rivestimenti in alluminio per il 60% esportati ai quattro angoli del mondo. «I nostri punti di forza? La forte componente di design italiano e la personalizzazione di ogni fornitura - spiegano i fratelli Luca e Giulia -. Il nostro è un prodotto ben diverso da un’ordinaria rete stirata in alluminio, i rivestimenti hanno contribuito a rendere iconici palazzi e manufatti in tutto il mondo; lavoriamo in sinergia con le grandi firme dell’architettura internazionale».
La presidente Daniela Arrigoni coi figli Luca e Giulia Baronchelli - © www.giornaledibrescia.it
Fino a pochi anni fa l’estero rappresentava quasi l’intero fatturato del gruppo, con la pandemia si è aperto un importante mercato italiano: nel Bresciano è stata protagonista di ristrutturazioni importanti. Le commesse. Il gruppo bresciano è forte in Medio Oriente. Tra i lavori portati a termine di recente in quest’area si segnala il rivestimento della facciata di Etihad Arena, la più grande arena interna polivalente al mondo, costruita sull’isola di Yas ad Abu Dhabi, la cui copertura metallica costituita da 28mila pannelli è stata ispirato dalla rete intrecciata dei cestini usati dalle tribù beduine.
Poi ci sono lo Yas Mall ad Abu Dhabi, centro commerciale più grande al mondo; il rivestimento del parcheggio multi piano dei tre palazzi di Marina Gate che affacciano sulla Marina di Dubai; nel 2020 ItalMesh è stata scelta per il rivestimento di tutte le stazioni della metropolitana di Riyadh, progettata dallo studio Bacs. La strada «green». La svolta «green» arriva nel 2016 con il lancio di Zero Gravity Eden, l’innovativo giardino verticale brevettato ItalMesh sostenuto da reti metalliche stirate pensate per coprire i grandi edifici. Prodotto sostenibile al 100%, in grado di ottimizzare le prestazioni energetiche e isolanti dell’edificio e migliorarne l’estetica - spiegano i fratelli Baronchelli -. La struttura metallica - con incorporato l’impianto di irrigazione - permette la coltivazione di piante, garantendo allo stesso tempo la resistenza al clima della zona d’installazione. Il brevetto ha un successo straordinario in Italia e all’estero.
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